Alternative per la sinistra

L'Italia, come il resto del mondo, arriva da due anni e mezzo molto complicati. Nei primi mesi del 2020 iniziò la pandemia di COVID-19, tecnicamente ancora in corso, causando a oggi circa 6 milioni e mezzo di morti, gravi disagi dovuti alle radicali, ma necessarie, misure restrittive e gravi danni economici. Dopo due anni di pandemia, è iniziata la sanguinosa guerra tra Russia e Ucraina, che va ad aggiungersi a una già troppo lunga lista di conflitti in corso sparsi per il mondo. Questa lunghissima fase di crisi ha messo in evidenza gravi problemi all'interno del nostro paese: la pandemia ha messo ulteriormente in luce la situazione disastrosa di sanità e scuola pubbliche e le difficoltà dello Stato nel sostenere i lavoratori impossibilitati a lavorare. Con la guerra in corso invece è stata messa in evidenza la forte dipendenza energetica dell'Italia e la sua incapacità di imporre una via diplomatica per la risoluzione del confitto.
La campagna elettorale in corso, purtroppo, non si mostra all'altezza della situazione: le principali forze politiche, già in parlamento in questi ultimi anni, sembrano più impegnate a denigrare l'avversario e a far apparire i propri candidati su TikTok piuttosto che parlare dei loro programmi. E quel poco che viene espresso dai vari candidati poco ha a che fare con i reali problemi della nostra società: si passa dalle proposte della Destra, che puntano essenzialmente ad aumentare il divario tra ricchi e poveri (flat tax, abolizione del reddito di cittadinanza), al Terzo Polo che esprime un draghismo sfrenato, al PD che in questa campagna elettorale ha fatto più danni della grandine, parlando perlopiù di voto utile e cercando di-speratamente di costruire una coalizione last minute.
I sondaggi per ora parlano chiaro: emerge il 41% di astensionismo, dato da una totale sfiducia nei confronti della politica. Per altri l'astensionismo può essere uno strumento per contrastare l'avanzamento di questo tipo di politica. A mio parere, in questo determinato periodo storico, l'astensionismo rischia di aiutare chi è già in vantaggio, rafforzando quindi chi è già al potere da anni. Inoltre, è ben diverso sostenere chi è pro o contro la guerra, chi è pro o contro il nucleare, chi è pro o contro l'aumento delle spese militari. Esistono formazioni, fuori dall'establishment, che esprimono buone idee sulla difesa dei diritti sociali e dei lavoratori, esprimono posizioni pacifiste e proposte volte al restauro delle varie strutture pubbliche. Nei loro programmi si parla di un salario minimo per i lavoratori in linea con altri paesi europei. Si parla di stabilizzazione dei contratti di lavoro, superando quindi il JobsAct. Si parla di pubblicizzazione del settore energetico e della rete idrica, in maniera tale da avere di nuovo un controllo sui prezzi dei beni essenziali. Viene proposta una fortissima tassazione sugli extra profitti delle aziende del settore energetico, e, sempre nel settore energetico viene proposto un piano di transizione ecologica decisamente più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.
A causa della balorda legge elettorale, per alcuni di questi partiti superare la soglia e avere una degna rappresentanza in parlamento è estremamente complicato. Tuttavia, per chiunque voglia contribuire almeno a cercare di fermare l'avanzata di visioni politiche antipopolari e guerrafondaie, che andrebbero a colpire anche i diritti di lavoratori e minoranze, le alternative sono pressoché ine-sistenti.
Nicola Deiosso