Approvato il Bilancio di previsione

Quarta seduta del nuovo Consiglio comunale, e prima delle due sedute ordinarie annuali, dedicata all'approva-zione del Bilancio di previsione per l'anno 2021 e per il triennio 2021-2023. Dovrebbe trattarsi della seduta più importante, quella in cui i singoli consiglieri - di maggioranza, ma soprattutto di opposizione - provano ad integrare, emendare, e poi approvare o respingere lo schema di bilancio approvato dalla Giunta. Nulla di tutto questo. Ancora una volta l'atto più significativo dell'assemblea si riduce a un appuntamento burocratico in cui si elencano le aspettative di finanziamenti e le iniziative nelle quali si intende spenderli: è quasi come se i consiglieri comunali tutti, eletti in rappresentanza dei cittadini di Pattada, invece di provare a interpretare la volontà degli elettori si riducessero ad eseguire programmi e azioni decise in altre sedi e tradotte in qualche centinaio di migliaia di euro. Certo, per consentire una effettiva partecipazione di tutti i consiglieri - e non solo - alla predisposizione del bilancio occorrerebbe una commissione apposita che avesse il tempo di relazionarsi con gli uffici amministrativi e con l'assessore competente, ma di questa commissione (come delle altre, per la verità) non si ha traccia.
Così la riunione scivola via tra estemporanee e superficiali considera-zioni e la lamentela da parte dei due consiglieri di opposizione (la metà di quelli eletti, la maggioranza era al completo) per le difficoltà a reperire i documenti allegati o preliminari, a partire dal DUP (documento unico di programmazione) che dovrebbe contenere la visione ispiratrice del Bilancio di previsione. Protesta sacrosanta, viste le difficoltà di consultazione dell'Albo pretorio; e non si capisce perché tutti i documenti allegati non vengano trasmessi ad ogni sin-golo consigliere insieme alla convoca-zione: sarebbe un segnale importante verso la partecipazione.
Una fiammata di discussione è emersa quando Renzo Canalis ha chiesto provocatoriamente (ma non troppo) se la zona di Binza 'e cheja (toponimo che indicherebbe una vigna di proprietà della chiesa) non debba essere ribattezzata Olivariu 'e su comune, in considerazione della frenetica piantumazione di ulivi in un parco dove erano state previste diverse specie arboree, anche con scopo didattico. O quando Gianfranco Doneddu ha contestato la tipologia usata per le gare di appalto che, con il meccanismo del sorteggio tra i richiedenti, limita la partecipazione di molte imprese, soprattutto locali. Altre obiezioni sono scivolate senza risposta.
In apertura di seduta il Sindaco aveva comunicato la situazione relativa all'epidemia Covid (un positivo e nessuno in quarantena), e aveva illustrato il problema concernente gli usi civici. Dall'ultima mappatura regionale risulterebbe, infatti, che anche una parte dell'abitato - già edificata, a valle del Carmelo e lungo la via che porta alla chiesa parrocchiale - è sottoposta ad usi civici, per cui le cessioni dei lotti stipulate a suo tempo potrebbero essere illegittime.
Inoltre ha comunicato l'avvenuta rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, con una riduzione degli interessi che consentirà qualche risparmio per le casse comunali.
Altri argomenti all'ordine del giorno rapidamente evasi hanno riguardato alcune concessioni di terreni comunali.
Resta, purtroppo, l'impressione di una stanca liturgia nella quale non si riesce a cogliere la consapevolezza di un compito alto e importante. E se non lo colgono i protagonisti, è difficile che lo percepiscano i cittadini.