Belle di faccia di Chiara Meloni e Mara Mibelli

C'è un'affermazione, una piccola frase sottile come uno stiletto che – da quando ho contezza delle mie fattezze pattadesi ("culi manna" e via discorrendo) - mi lascia un po' interdetta: «Ma nessi ses bella de cara!»
Ecco, quella che il mio interlocutore vorrebbe elargirmi come estrema consolazione o grossolano complimento, è in realtà l'ennesima conferma che il resto del mio corpo è un "errore" a cui dovrei porre rimedio.
Due giovani donne di Olbia, entrambe attiviste femministe, hanno dato vita a un progetto che - appunto - hanno chiamato «Belle di faccia». Da questo progetto è scaturito un libro, edito da Mondadori, che affronta tematiche quali la diversità dei corpi, la grassofobia, il fenomeno più che mai attuale del body shaming, ma che illustra anche le pratiche quotidiane per combattere lo stigma che un corpo giudicato come non conforme agli standard si porta dietro.
Ritengo che sia un libro prezioso, non solo perché veicola il messaggio fondamentale (e universale) per cui la bellezza non è un valore in base al quale giudicare la validità delle persone, ma soprattutto perché lo fa a partire dalla consapevolezza delle due autrici che accettarsi non è un dovere ma un diritto, e qualsiasi persona deve avere la libertà di poterlo fare.
Con uno stile ironico e senza pietismi si ricorderà al lettore che bullismo e disturbi alimentari, isolamento e problemi mentali derivano anche da una sistematica esclusione di tutte quelle persone che non rientrano nei canoni estetici imperanti e per le quali il capitalismo ha edificato un vero e proprio impero della cura di sé, basato però su presupposti totalmente sbagliati e disfunzionali.
In teoria, questo è il racconto di come - nei secoli - ci hanno obbligate a guardarci e a giudicarci; nella pratica, questo è un manuale per rovesciare qullo sguardo distorto.
Per tutte le volte che ci siamo sentite inadeguate, esagerate, fuori posto, ma comunque accessoriate con una gran bella faccia, questo volumetto sarà una bibbia luminosa durante gli infiniti giorni di lotta.
(Da declamare a Natale davanti ai parenti tutti)
Angela Falchi