Decidere con la partecipazione

Il concetto di «Intellettuale collettivo», elaborato dall'intelligenza politica di Antonio Gramsci, può dare un significativo contributo al dibattito politico-amministrativo e all'approfondimento socio-culturale in merito alle difficoltà che da diversi decenni incontrano i livelli di partecipazione democratica alla vita del nostro paese, con particolare riferimento allo scarso interesse che, al di là del momento del confronto elettorale, moltissimi cittadini dimostrano verso la gestione della cosa pubblica.
Quello dell'intellettuale collettivo del grande pensatore sardo, è un tema classico dell'elaborazione gramsciana, con particolare riferimento ad alcune sue importanti affermazioni: «... tutti i membri di un partito politico debbono essere considerati come intellettuali [...] importa la funzione che è educativa e l'individuo si trasforma in attivista politico, in membro di un collettivo organizzato... Non si tratta di un processo semplice o automatico, ma del frutto di un duro apprendistato, di quella severa auto-disciplina, frutto del riconoscimento delle ragioni fondanti di una volontà collettiva [...] Così si forma un legame stretto tra grande massa, partito, gruppo dirigente e tutto il complesso [...] si può muovere come un uomo collettivo». In un altro passo dei Quaderni del carcere, Gramsci fa un altro ragionamento di grande interesse: «A un certo punto della vita storica i gruppi sociali si staccano dai loro partiti tradizionali», che «non sono più riconosciuti come espressione dalla loro classe».
È proprio sulla base di queste riflessioni e di questo bagaglio storico, politico e culturale, che, anche a Pattada, ormai da oltre 40 anni, si sono realizzati alcuni tentativi ed esperimenti politico-culturali e sociali nell'ambito della Sinistra, che hanno dato vita alla costruzione dei cosiddetti «Gruppi Amministrativi», che, nell'intento di dare risposte alla domanda di partecipazione democratica, tendevano ad immaginare percorsi di interazione tra Partiti politici, Gruppi amministrativi di eletti, iscritti ed elettori.
Si trattava di uscire da alvei politici ristretti, da attività amministrative pure e semplici, per costruire l'idea di partecipazione attraverso un organismo democratico, nel quale ciascuno rinunciava volontariamente a quote della propria soggettività politica e di rappresentanza, per costruire percorsi comuni e di allargamento delle visioni politiche, sociali e culturali.
E, in effetti, vi sono stati momenti ricchi di partecipazione e anche di risultati positivi in tutti questi campi, sotto l'aspetto dell'aggregazione, culturale, sociale, elettorale.
Ma quel passo citato dei Quaderni di Gramsci, è stato davvero premonitore della crisi di rappresentanza che ormai da decenni i Partiti, e la Politica in generale, attraversano nei rapporti con gli iscritti, gli elettori, i cittadini.
Anche Pattada, purtroppo, non è stata, e non è, esente da queste derive negative: negli ultimi decenni, queste esperienze amministrative hanno visto una progressiva decadenza dei livelli di partecipazione, con il prevalere di un vissuto culturale e amministrativo più personale e burocratico che democratico.
Anche le ultime riforme amministrative, a partire dal Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali, pur contenendo alcuni elementi positivi (dagli Statuti comunali alla separazione di funzioni politiche e amministrative, all'accesso dei cittadini alle informazioni e ai procedimenti, ad una migliore stabilità delle Amministrazioni), hanno anche favorito la divaricazione tra le funzioni dei Consigli e degli Organi esecutivi (Sindaco e Giunta), creando situazioni di svilimento della funzione democratica di massima rappresentanza del Consiglio Comunale, a favore dei poteri esecutivi più personalizzati e meno pro-pensi alla valorizzazione della partecipazione.
Ecco perché sembra utile ricordare e importante ripartire dai principi costitutivi degli ultimi gruppi amministrativi di cui si è prima parlato. «Il Gruppo Amministrativo ha lo scopo di consentire alle persone e ai partiti di partecipare attivamente all'attività dell'Amministrazione Comunale di Pattada, contribuendo alle decisioni fondamentali che riguardano l'indirizzo politico-amministrativo dell'Amministrazione. Il Gruppo Amministrativo promuove occasioni di confronto tematico, coinvolgendo i cittadini e gli Amministratori».
Se l'Amministrazione eletta con il prossimo appuntamento elettorale sarà capace di far tesoro di queste esperienze positive e negative, potrà esserci l'occasione per dare risposte positive ai bisogni di partecipazione e all'impostazione e realizzazione di programmi politico-amministrativi in grado di offrire soluzione ai problemi dei cittadini pattadesi e allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro paese.
Gianni Tola