Draghi e draghetti

15.08.2022

Da alcuni decenni è in atto nel nostro Paese un tentativo di torcere il nostro ordinamento costituzionale verso sistemi che fanno prevalere un decisionismo, spesso personalistico e autoritario, sulla necessità di coinvolgere il complesso della nostra società in un progetto collettivo e condiviso: le assemblee, a tutti i livelli, sono sempre più succubi di esecutivi che tendono ad astrarsi dalla realtà quotidiana dei cittadini.

La rappresentanza - dei territori, delle idee, degli interessi - viene ignorata, quando non calpestata brutalmente: vale per il Parlamento e giù giù fino alle istituzioni amministrative dei più piccoli Comuni.

L'ultimo Governo, sulla carta sostenuto dal 90% delle forze politiche, ha posto 55 volte la fiducia su provvedimenti contrastati da una o dall'altra parte della sua variegata maggioranza. Cosa ha a che fare questo con la democrazia e con quello che la Costituzione definisce sistema democratico rappresentativo?

Che qualità possono avere provvedimenti e leggi non costruite nel confronto, nel dialogo, nella discussione? Scarsa. E, in effetti, tali sono.

Si è sempre alla ricerca dell'uomo che, per chissà quale carisma personale, dovrebbe risolvere i problemi più impellenti, ma che in realtà è incaricato di applicare sempre le stesse ricette: quando le cose vanno bene, qualcuno si arricchisce mentre la gran parte dei cittadini sopravvive in attesa che un po' di quel benessere gli cada addosso; quando le cose vanno male, è a quei cittadini che si chiede di stringere la cinghia, di fare sacrifici, con la promessa, raramente mantenuta, di un futuro più roseo.

Sarebbe ora di cambiare! Di tornare a rispettare un minimo di regole che assicurino la partecipazione di tutti alla vita democratica: il Parlamento si riappropri del suo diritto/dovere di rappresentare il Paese; le assemblee degli altri livelli istituzionali riprendano in mano la loro funzione di dare indirizzi e di controllare le decisioni di Presidenti, Sindaci e Giunte, dando voce a chi le ha elette.