Facciamo la differenz...iata!

Il tema della salvaguardia dell'ambiente, in cui noi tutti viviamo, è da diverso tempo sotto la luce dei riflettori mondiali. Tra i più recenti promotori di questa tematica, ci sono i giovani(ssimi) del Friday For Future, che con le loro manifestazioni in tantissime città, chiedono risposte significative, concrete e tempestive ai grandi politici (o poteri forti). Questo approccio potrebbe essere definito del tipo top-down, cioè dall'entità più grande e complessa si ottengono parti più piccole.
A tale metodo, però, può essere affiancata una strategia del tipo bottom-up, vale a dire che dalle piccole entità si costruisce un'entità più grande, quindi l'azione dei singoli porta ad un'azione collettiva, che si ripercuote sulle azioni politiche globali.
L'agire di ciascuno di noi, in tematiche ambientali, può realizzarsi in varie forme, che vanno, ad esempio, dalla scelta di prodotti alimentari (e non) ecosostenibili alla partecipazione ad iniziative finalizzate alla raccolta dei rifiuti abbandonati nei boschi e ai bordi delle strade, dall'utilizzo dei bei piatti in ceramica al far riparare la borsa al calzolaio.
C'è un'altra azione, che tutti compiamo ogni giorno per 365 giorni all'anno, quella di produrre spazzatura, più o me-no consapevolmente. Il gesto automatico è quello di buttarla nel cestino (ovviamente non in terra). Ma in quale cestino? Dobbiamo differenziarla, scegliendo l'apposito contenitore in cui va gettata.
In base agli ultimi dati disponibili (fonte ARPAS), riportati da Legambiente e riferiti all'anno 2018*, risulta che il quantitativo percentuale di raccolta differenziata prodotta dal Comune di Pattada sia diminuito del 2% rispetto all'anno 2017, passando dal 77% al 75%. Inoltre, il residuo secco pro-capite è aumentato di quasi 10 punti, passando da 72.4 kg annui per abitante a 83.6. Nel caso specifico di Pattada, la frazione di residuo secco è passata in media da 2.6 tonnellate setti-manali nel 2017 a 3.5 tonnellate settimanali nella prima metà del 2018.
Questa tendenza, poco virtuosa, deve attivare i primi campanelli di allarme, in quanto il quantitativo di immondizia prodotta e di materiale differenziato è uno dei fattori che indica in quale misura stiamo agendo nel piccolo di ogni casa e, di conseguenza, la sensibilità dell'intera comunità rispetto all'ambiente in cui abitiamo.
La propensione dovrebbe essere quella di una continua diminuzione dei rifiuti di residuo secco e un aumento della frazione di rifiuti differenziati, il tutto in-quadrato in un'ottica di diminuzione totale dei rifiuti prodotti. Per fare questo è necessario una sensibilizzazione costante alle tematiche che riguardano la salvaguardia dell'ambiente, a partire dai bambini, ma senza escludere gli adulti, ricordando a questi ultimi che un aumento di produzione di immondizia corrisponde ad una aumento di costi per lo smaltimento, spesa pagata da tutti i cittadini sotto forma di tassa dei rifiuti (Tari).
Quindi, teniamo a mente che l'atto quotidiano e ripetuto di differenziare i rifiuti (e gradualmente produrne meno) ha due effetti sulla nostra vita: rendere il nostro ambiente più pulito (e più confortevole) e risparmiare qualche soldo.
Giulia Fogarizzu