Focus: intervento di Gianni Tola

Questo mio breve contributo alla presentazione dell'ultimo lavoro letterario di Vincenzo Mura, "Utopie… e altro ancora", viene svolto sia come componente della Redazione di prospettive, che in diversi suoi numeri ha presentato i suoi lavori, sia come persona che, per vicinanza familiare, e per frequentazioni culturali, di studi, politiche e amministrative, ha avuto modo di ricevere positivi contributi nella sua crescita personale.
Quando, qualche mese fa, ho ricevuto il suo libro, dopo aver letto le prime decine di poesie, tra le 77 contenute in questo ultimo lavoro, ho chiamato l'autore, per comunicargli le mie prime impressioni e sensazioni, ricavate da questa lettura.
Mentre nelle due precedenti opere poetiche, "Dies e fozas" del 2011 e "Poesias seberas" del 2017, come si può leggere dalle prefazioni introduttive di Salvatore Patatu e di Giovanni Fiori, si ritrova una ricchissima ricerca lessicale, attraverso il recupero di parole poco usate, desuete o scomparse, come "accaddonadu, ispiligamba, acrabinadu, affoghizu, alloddiu, punga, triminzone, violera", con oltre 700 parole utilizzate, in cesellature e ricami di versi, come, ad esempio, "imbedustan oras e ammentos de pitzinnia" (invecchiano ore e ricordi d'infanzia), "broderias de mariposas, oramai pioreddos" (arabeschi di farfalle, ormai polvere), in "Dies e fozas", oppure, in Poesias seberas",
"App'attraminadu sa vida/chimerizende casteddos pesados in nues/siddados / imbennidos in renarzos/impromissas e dissignos/fattos a cumone/a ojos drommi drommi" (ho attraversato la vita fantasticando castelli in aria e tesori sulla sabbia, illusioni e progetti fatti insieme con i coetanei), in quest'ultimo lavoro che presentiamo oggi, "Utopie… e altro ancora", si cerca di ricostruire un percorso di vita, notevole e impegnativo, attraverso un linguaggio, nello stesso tempo asciutto e di facile lettura, con una lirica che tocca il cuore, ma specialmente la passione delle idee e delle utopie coltivate.
Dalla bellissima e impegnativa prefazione di Giovanni Fiori richiamo "il continuo ritorno ai luoghi, alle pietre, alle radici, alle battaglie della sua gente, ma anche le amarezze, rinunce e delusioni… ma senza nostalgia e rimpianto passivo… perché c'è sempre la ricerca di strade nuove, l'impegno caparbio a continuare a sognare e lottare…".
L'utopia, non come una meta impossibile da raggiungere, ma un sognare e immaginare, con il nutrimento di idee e di saperi, senza i quali non esisterebbe la vita stessa, nella quale si svolgono e si dipanano l'intento e la necessità di intervenire sulla realtà conosciuta, per modificarla e cambiarla in meglio.
Mi piace concludere questo breve intervento con la lettura di una poesia che, per i suoi contenuti, mi sembra possa riassumere in sé quelle utopie, che, invece, secondo me, tali non sono state e non sono, ancora oggi.
Gianni Tola