«Giovani, lottate per i vostri diritti!»

11.01.2021

Il 16 novembre 1970 iniziò lo sciopero di noi studenti per la riduzione del costo degli abbonamenti dei pullman.

Avevano eliminato le Strade Ferrate per cui il treno che passava nella Stazione, proveniente dal Goceano, era stato soppresso. Gli studenti del Goceano ebbero l'abbonamento ridotto e nonostante per-corressero più chilometri, il loro abbonamento costava 3.500 (lire), contro le 6.100 lire del nostro.

Inviammo diverse lettere alla Regione (la decisione doveva essere dell'Assessorato ai trasporti), ma senza risposta.

La mattina del 16 novembre, cinquanta anni fa, nella piazza de Su Soziu, seduti per terra su vecchi giornali, costringemmo gli autisti a scendere dagli autobus e a parcheggiarli. Intervennero i Carabinieri che ci identificarono tutti, e un gruppo fu anche accompagnato in Caserma. Qualcuno ci consigliò di andare a Ozieri per parlare con il Capitano dei Carabinieri, il quale ci accolse con gentilezza, ascoltò le nostre rivendicazioni, ci invitò a non danneggiare i Bus e consigliò di chiedere un incontro al Prefetto. Il Prefetto ci accordò un colloquio e ci promise il suo interessamento. Per impedire che i bus fossero portati via di notte furono organizzati turni di guardia: gli studenti degli ultimi anni ci radunavamo nell'ingresso del palazzo che ospitava la sede del PCI, che di notte rimaneva aperto. Dalle case ci portavano bracieri, thermos di caffè, for-maggio, salsiccia, pane e qualche coperta. Di giorno si mangiava insieme in S'Enighedda, dove allora c'era il monumento a due carabinieri uccisi durante un conflitto. Era un divertimento unico, la partecipazione del paese era corale e continua. Durante un'assemblea si decise di sospendere la protesta per una settimana e qualora non fosse arrivata una risposta da Cagliari riprendere dal 30 novembre. Non essendo pervenuta alcuna comunicazione, il 30 riprese il blocco dei bus e si decise anche uno sciopero generale per il sabato successivo, 5 dicembre. La mattina, alle 10 iniziò, la manifestazione; a noi si unirono genitori, fratelli, sorelle, cugini, amici e conoscenti. Eravamo una fiumana di gente, molte persone dalle finestre applaudiva no, si abbassarono tutte le serrande degli esercizi. La partecipazione del paese fu straordinariamente corale. Vincemmo la causa: la Regione approvò la delibera che fissava il costo del nostro abbonamento in 3250 lire.

Sono convinta che ognuno ha un ricordo, un episodio un aneddoto da raccontare. Finita la pandemia sarebbe bello tornare - tutti i giovani di allora - a Su Soziu e, narrare ai giovani di adesso i propri ricordi per dimostrare che uniti si vince.

Anche se ben 76 giovani furono rinviati a giudizio «per blocco stradale continua-to», nel processo che si tenne il 19 aprile 1979 furono tutti assolti.

Salvatorica Fenu