Giovanna Corveddu: l'impegno pubblico al femminile

17.09.2022

Quando, nel primo pomeriggio del 4 giugno 2003, perse la vita in un incidente stradale - mentre tornava da un incontro sindacale a Bono - Giovanna Corveddu era ritenuta da molti la naturale candidata a ricoprire la carica di Sindaco nelle elezioni che si sarebbero dovute tenere due anni dopo (2005). Si sarebbero, infatti, conclusi i due mandati di Antonello Deiosso e il centrosinistra cercava una figura di esperienza che potesse proseguirne il lavoro. Per Pattada sarebbe stata l'occasione di avere per la prima volta una donna al vertice dell'amministrazione, e per lei sarebbe potuto essere il coronamento di un impegno pubblico - politico e sindacale - che in paese e nel territorio l'aveva vista attiva protagonista.

Nata a Pattada il 1 aprile 1943, in seguito alla morte del padre nel 1965, a soli 22 anni, aveva assunto, con coraggio e dedizione, la figura di guida per fratelli e sorelle, il più piccolo dei quali aveva allora solo 5 anni. «Per noi è stata madre e sorella, sacrificando molto spesso anche possibili importanti obiettivi personali», ricorda un famigliare.

Questa la testimonianza di una amica e collega sul suo impegno scolastico: «Ha dato sempre tutta se stessa nel cercare di far progredire gli scolari meno dotati e di portarli al livello di quelli normali. Ospitava a casa sua gli alunni che presentavano maggiori difficoltà e li aiutava in ogni modo, merenda abbondante compresa, portandoli addirittura ad amare la scuola. E nei pomeriggi estivi, con grande gioia dei genitori, caricava in auto i bambini del vicinato e li portava al mare».

Nella scuola ha riversato le sue qualità di docente impegnato nel guidare gli alunni, non solo a un'istruzione e a un apprendimento sempre più aggiornati alle nuove tecniche didattiche, ma anche a una formazione che privilegiasse i contenuti culturali legati alla Sardegna e alla scoperta e conoscenza del patrimonio locale del passato. Un importante esempio di questa attività è contenuto in due preziosi lavori realizzati con gli alunni della Scuola Elementare a Tempo Pieno nel 1982, Su massaju e Sa Massaja, pubblicati da prospettive sul sito prospettive.webnode.it, dei quali riportiamo qualche brano più significativo della nota introduttiva: «... Ormai da tempo si parla di crisi culturale, nella scuola e nella società, crisi che, in grande misura, va ricercata nella difficoltà a ritrovare un proprio humus, una propria identità ideale e personale... Molti - e noi tra questi - attribuiscono tale crisi alla perdita di un patrimonio "locale", andato distrutto nell'avanzata di miti sociali estranei ai bisogni dell'uomo, miti che hanno sradicato quelle tradizioni di lavoro, di esperienze, di cultura veramente creativa e personale, cultura che viveva nella concreta attività dell'uomo, fosse esso bracciante, contadino, pastore, artigiano...».

In ambito scolastico è stata per diversi anni sindacalista amata e temuta per la sua precisione e la sua preparazione, che faceva tremare chi non rispettava i regolamenti e le norme vigenti.

Militante nella CISL Scuola era stata eletta nell'aprile del 2001 Segretaria territoriale di Olbia, e nello stesso anno era stata candidata dal suo sindacato, per la componente docenti, al Consiglio di amministrazione dell'ENAM (Ente Nazionale Assistenza Magistrale).

In ambito politico aveva militato nella Democrazia Cristiana e, in particolare, nella corrente morotea di Nuova Autonomia guidata da Pietrino Soddu, che fu sempre il suo riferimento politico e culturale.

Dopo un mandato all'opposizione in Consiglio comunale (1975/80), è stata vicesindaco e assessore all'istruzione nella Giunta comunale presieduta da Gianni Cappiali (80-82), distinguendosi per il piglio combattivo con cui sosteneva le proprie tesi ma anche per la capacità, grazie al suo carattere aperto ed estroverso, di ascoltare e interloquire con i suoi avversari politici. Memorabili gli scontri verbali in sedute consigliari molto partecipate e lunghe (non era raro finire dopo la mezzanotte, con un pubblico che vi assisteva attentamente e, talvolta, rumorosamente).

La scomparsa della DC e del PCI, e l'avvicinamento delle culture riformiste - cattolica e socialista - che avrebbero dato origine alle esperienze dell'Ulivo, segnò anche a Pattada la fine delle contrapposizioni ideologiche; ma l'elezione diretta del Sindaco e l'accentramento della maggior parte delle competenze in capo alla Giunta, tolsero al Consiglio comunale il ruolo di principale organo rappresentativo dove si esplicava attraverso i consiglieri comunali la partecipazione convinta della cittadinanza. Per la sua caratura personale e la sua educazione politica e amministrativa, Giovanna Corveddu avrebbe certamente saputo limitare gli effetti dannosi di una deriva personalistica che ha allontanato progressivamente i cittadini dalla partecipazione alla politica, anche al livello locale.

Ringraziamo per i contributi e le testimonianze i famigliari di Giovanna Corveddu e i suoi amici Rosanna Solinas e Leonardo Pizzadili.