La passione per il legno

Artigiani pattadesi. ANTONELLO ARMINU
In quale settore artigianale si svolge il tuo lavoro, e quali sono i problemi e le difficoltà più importanti di questo settore?
Lavorare il legno è sempre stata una mia grande passione. Quindi ho iniziato a fare il falegname tradizionale. Solo in seguito mi sono dedicato all'artigianato artistico, con la creazione di oggetti unici, particolari, di design. Ho iniziato, come Rebelles nel 2018, e posso dire di avere già avuto tante soddisfazioni. Sono rimasto colpito dall'interesse con cui è stata accolta la mia iniziativa (questo potrebbe essere l'elemento più positivo del vivere in paese: la facilità nel creare rapporti forti). L'altra faccia della medaglia è che, ovviamente, il mercato locale è molto limitato. E questo è il problema più grosso. Soprattutto quando si deve avviare l'attività, e si è completamente sconosciuti. La vocazione turistica della Sardegna costituisce una grande opportunità ma, quando si inizia, la distanza dalle coste e dal turismo di massa sembra enorme, molto più grande di quella fisica. Da questo punto di vista i social network riescono in parte a compensare le distanze. Ora, circa la metà della mia produzione resta qui in Sardegna, l'altra metà invece viene acquistata anche in continente. Ho venduto alcune lampade a Milano, a Roma. Nell'ultimo anno ho potuto vendere due tavoli molto particolari in Germania e in Spagna. Il primo cliente mi aveva contattato dopo aver visto l'esposizione permanente che mantengo qui a Pattada, il secondo grazie alla pubblicità sui social.
Quali sono le proposte utili per il miglioramento e lo sviluppo delle attività artigianali?
Da un lato bisognerebbe tornare a investire nelle scuole dell'artigianato. Ci sono mestieri che stanno scomparendo, e che invece bisognerebbe recuperare. Vale per chi lavora il legno, ma anche per i ceramisti (per riprendere una tradizione sarda) e per i coltellinai e gli artigiani del ferro. Bisogna insegnare ai giovani questi mestieri. Poi, facendo un po' di autocritica, la nostra è una categoria particolare, in cui ognuno tende a custodire gelosamente la propria arte, quasi con la paura di condividere le proprie conoscenze con i ragazzi che magari vorrebbero avvicinarsi a questo mondo.
Quale dovrebbe essere il ruolo dell'Amministrazione comunale per favorire la crescita delle attività artigianali?
Un passo, come già anticipato, potrebbe essere la creazione (o la ripresa) di scuole che insegnino il mestiere. Un altro dovrebbe essere il ritorno alle mostre (sperando che il prima possibile si possa andare oltre la pandemia e tornare all'organizzazione di eventi). Negli anni passati ho partecipato eventi in vari comuni, in cui artigiani da tutta la Sardegna esponevano i propri prodotti. Macomer e Tempio, per citarne solo un paio. Queste mostre sono occasioni di crescita importanti, sia per farsi conoscere da nuovi clienti, sia per instaurare rapporti di amicizia e, perché no, di collaborazione con altri artigiani.