L'assistenza negata

30.10.2021

Lo stato disastroso e il mal funzionamento del sistema sanitario della Regione Sardegna è ben conosciuto dagli utenti sardi: servizi territoriali e strutture ospedaliere inadeguate, carenze di medici di base e negli ospedali, difficoltà a ottenere appuntamenti e prestazioni in tempi decenti, sulla base delle urgenze e delle legittime esigenze dei malati.

Un vero e proprio grido di protesta, indignazione e richiesta di interventi è stato in questi giorni lanciato dal nostro concittadino Angelo Carboni, affetto da SLA da 18 anni, tracheotomizzato dal 2007. In una lettera inviata a Mario Nieddu, Assessore regionale alla Sanità, denuncia la sua grave situazione e quella di tanti altri malati di tutta la Sardegna; fa presente che le linee-guida del progetto Ritornare a casa sono state totalmente stravolte, con gravi disagi per i malati, in nome di un pretestuoso risparmio sui costi delle spese sanitarie.

Si denuncia che sono state eliminate le coperture delle «spese correlate alla malattia», come quelle relative alla luce e al riscaldamento, quelle di medicinali, panni, guaine, etc. che non vengono fornite o che sono insufficienti, le spese del fisioterapista privato (come era stato possibile per 14 anni). Continua la lettera: «Queste misure sono per noi e i nostri familiari profondamente umilianti, come cittadini, ammalati e soprattutto persone, perché riducono le nostre famiglie al ruolo poco gratificante di mendicanti del diritto alla vita universalmente riconosciuto. Diversi di noi mandano avanti la casa esclusivamente attraverso la pensione, di conseguenza ogni spesa extra incide pesantemente sulla stessa».

Nella lettera si chiede, tra l'altro, di: modificare la norma che esclude i fondi non legati alla malattia; affidare ai Comuni la gestione del finanziamento; eliminare la rendicontazione mensile, riportandola a quella semestrale precedente; e si invita personalmente l'assessore a rendersi conto delle condizioni in cui versa l'assistenza domiciliare nel Logudoro, Monteacuto e Goceano. L'ass.re regionale avrebbe promesso una sua prossima visita per verificare la situazione.

In seguito alla gravità dei fatti esposti, i consiglieri Daniele Cocco ed Eugenio Lai (LeU), hanno presentato un emendamento alle norme in discussione, richiedendo che «i contributi previsti dal programma sperimentale "Ritornare a casa", destinati alle persone in situazione di grave e gravissima non autosufficienza, che richiedono un livello assistenziale molto elevato, sono erogati quadrimestralmente dai comuni di rispettiva residenza, previa attestazione all'amministrazione comunale delle spese sostenute. Tra le spese rendicontabili, ai fini dell'erogazione del contributo, sono comprese quelle riconducibili alle "spese correlate alla malattia". Entro sessanta giorni dall'approvazione della presente legge, con delibera della Giunta regionale, saranno adeguate le linee di indirizzo per gli "Interventi di sostegno alla domiciliarità per le persone con disabilità gravissime».