Le primarie

Chi pensa che le primarie per la scelta dei candidati siano una invenzione degli ultimi anni si sbaglia. In Sardegna furono sperimentate agli inizi degli anni '90. Si avvicinavano le elezioni regionali e le forze politiche si mobilitavano per comporre le liste. Allora i partiti erano organizzati; le sezioni di partito erano presenti in tutti i Comuni, grandi o piccoli che fossero, e perciò il numero degli aspiranti candidati era notevole e bisognava scegliere. Tempi di vacche grasse!
Aprì la strada il segretario del Partito Comunista Italiano che decise di affidarsi alle primarie per formare le liste. Dopo una discussione molto aspra nel Partito non era stato ricandidato nessuno dei consiglieri regionali uscenti; questa scelta clamorosa apriva spazi per tanti. In Logudoro la partecipazione fu impressionante; a Ozieri votarono più di 2000 persone; a Mores che aveva un quarto degli abitanti votarono lo stesso 2000 persone! Il candidato fece il pieno dei voti ma non gli bastarono. A Pattada e Buddusò c'erano due candidate donne e la partecipazione fu buona. Ormai era notte inoltrata e quelle due sezioni non comunicavano i risultati alla Federazione di Sassari... Secondo i maligni aspettavano di conoscere i risultati del territorio per aggiungere qualche voto a quelli espressi... Ma si trattava di illazioni messe in giro dalle malelingue. Nel Partito Comunista Italiano il rispetto delle regole era un valore per tutti... Con qualche piccola eccezione, si intende.
Alla fine della giornata comunque i risultati furono in linea con le previsioni; e si può dire che tutto sommato si era trattato di un esperimento positivo.
Anche la Democrazia Cristiana indisse le primarie. Le aveva volute e le aveva imposte un senatore del Logudoro che in quel momento era il vero capo del partito. Sosteneva che il suo partito doveva aprirsi alla modernità e che sarebbe stato rispettosissimo della volontà degli iscritti. Una tesi ardita perché mai li aveva consultati nelle decine di nomine fatte in quei mesi negli Enti regionali. I suoi avversari politici per questo lo avevano scherzosamente soprannomi-nato "giaguaro", un animale amabile e mansueto...
Gli iscritti desiderosi di votare si recarono a Sassari e in molti partirono dai diversi paesi della provincia. Le operazioni si conclusero nella tarda serata. La partecipazione seppure non straordinaria, era stata soddisfacente. Sigillata l'urna e stilato il verbale si riunì la commissione per decidere l'ora dello spoglio delle schede per il giorno successivo. A quel punto ci fu il colpo di scena. Il senatore fra lo stupore dei presenti decise che l'urna la portava a casa sua perché i locali della sede non erano sicuri e c'era il rischio di furti o manomissioni... Lui era il garante del rispetto delle regole democratiche! Qualche flebile voce contraria fu messa a tacere e il senatore partì con il prezioso carico delle schede.
Passarono i giorni ma nessuno sapeva che fine avessero fatto... L'esito delle votazioni era un mistero per tutti. I candidati comprensibilmente erano sulle spine e così cominciarono a telefonare a casa del senatore tant'è che la moglie aveva un diavolo per capello! Finalmente cominciarono ad arrivare i primi responsi. «Senatore, come sono andato?» «Maluccio!» «Senatore, come sono andato?» «Benino» «Senatore come sono andato?» «Malissimo...»...
In capo a una settimana le schede furono tutte scrutinate, i verbali compilati e la lista formata. Qualcuno notò che i candidati della corrente del senatore erano andati tutti bene ed erano tutti in lista... Ma questo era un dettaglio. La novità vera era che gli iscritti avevano partecipato alle primarie e il partito aveva dato una grande prova di democrazia. Questo fu scritto nel comunicato finale.
Il testo è uno dei racconti compresi nella raccolta Contados, di Antonio Attili, pubblicato nel 2020 dalla editrice UniversItalia di Roma.
Antonio Attili, insegnante di filosofia, è nato a nel 1948 a Tagliacozzo ma da tempo è residente a Ozieri. È stato eletto deputato nelle elezioni politiche del 1996 per il Collegio uninominale di Porto Torres-Ozieri. Ricandidato cinque anni dopo, viene sconfitto da Giampaolo Nuvoli. Viene eletto nuovamente nel 2006 nella Circoscrizione Sardegna. Nel maggio 2007 lascia il gruppo parlamentare dell'Ulivo per aderire al neonato partito Sinistra Democratica, fondato da Fabio Mussi.
È riconosciuto come padre della legge sulla continuità territoriale aerea.