Il mondo salvato dai ragazzini di Elsa Morante

09.01.2021

Il mondo salvato dai ragazzini di Elsa Morante è stato pubblicato nel '68. L'autrice, nella quarta di copertina, afferma che il libro «È un manifesto. È un memoriale. È un saggio filosofico. È un romanzo. È un'autobiografia. È un dialogo. È una tragedia. È una commedia. È un documentario a colori. È un fumetto. È una chiave magica. È un testamento. È una poesia». Tutto questo indica la vitalità travolgente che si trova nelle sue pagine.

L'opera è divisa in tre parti. La prima, intitolata Addio, è una poesia dedicata al pittore Bill Morrow, morto tragicamente, con il quale l'autrice era legata sentimentalmente. La poesia descrive le azioni che essa compie in seguito alla morte del pittore amato; azioni che sono reazioni e che lei stessa sa che lui avrebbe un po' sbeffeggiate:

«... Io premo l'orecchio sulla terra | a un'eco assurda di battiti sepolti. [...] Alla ricerca dei tuoi colori del tuo sorriso | io corro le città lungo una pista confusa. [...] Ma tu rintanato nel tuo freddo nascondiglio | disprezzi la mia commedia miserabile».

Ma oltre al povero punto terrestre in cui i due si incontrarono, esiste un altro punto in cui si sono potuti ancora rincontrare... Un sogno.

Nella seconda parte, La commedia chimica, sono raccolte varie opere, tra cui La serata a Colono, moderna riscrittura parodistica della tragedia di Sofocle, Edipo a Colono. Il racconto drammaturgico si svolge a «novembre, intorno all'anno 1960; [...] in un corridoio attiguo al reparto Neurodeliri [...] Mentre il Coro procede c.s., squilla un campanello elettrico [...] l'uscio a due battenti si apre e ne entrano due portantini con [...] Edipo. Dietro la barella si affretta Antigone.»

La terza parte, Canzoni popolari, inizia con La canzone degli F.P. e degli I.M.. Dapprima, Elsa spiega chi sono gli F.P., cioè i Felici Pochi, e gli I.M., cioè gli Infelici Molti. Poi si rivolge direttamente agli I.M.:

«Non è detto | che prima ancora del giorno del Giudizio | quei pazzi F.P. non vi mettano in minoranza. | Forse vi con-verrebbe cominciare qualche esercizio | per trovarvi preparati alla possibile circostanza. | Sarebbe una magnifica stravaganza | di scavalcare tutti insieme i tempi brutti | in un allegro finale: Felici tutti!».

Inoltre dice:

«nel difficile comando: Amalo come te stesso | il come deve leggersi uguale a perché. Perché | l'altro - gli altri [...] sono tutti te stesso» ed è solo a questo punto che la Rivoluzione totale avverrà.

Il libro si chiude con Il mondo salvato dai ragazzini, (Poema di varie canzoni unite da un unico ritornello sovversivo e chiuse da un Congedo): qui viene raccontata una storia del mastro edile Simone e suo figlio Rufo. Ed è proprio il giovane Rufo, con lo spirito sfrontato tipico degli adolescenti, a dare una svolta alla storia di un uomo co-stretto da una squadra militare a trasportare la sua forca. Ma questo avvenimento ha una decisiva ripercussione anche sulla vita di Rufo, che incontra anche una sposetta, con la quale, nel giorno dello sposalizio, ascolta la Radio Clandestina (grande gesto romantico), che trasmette La canzone clandestina della Grande Opera e la Cronistoria del Pazzariello.

Questo libro può essere la fonte di innesco nel triangolo del fuoco, in cui il combustibile sono i giovani e il comburente il prendere coscienza di sé. Il fuoco che ne risulta è la salvezza del mondo.

Giulia Fogarizzu