L'urlo di protesta

negli spazi della Fiera di San Nicola a Ozieri
Nel padiglione della Fiera di San Nicola a Ozieri questa volta non sono stati esposti i prodotti di agricoltori, pastori, artigiani, etc...: sabato 9 aprile a esporsi sono stati i produttori, per protestare contro l'aumento dei prezzi delle materie prime, la carenza di servizi soprattutto nei settori dei trasporti e della sanità, le distorsioni del sistema produttivo sardo (che, per esempio, produce più energia elettrica di quanta ne consuma ma la paga più che altrove, oppure che non riesce a essere autosufficiente nelle produzioni agro-alimentari, pur avendo centinaia di ettari di terreni incolti).
A intervenire all'assemblea - secondo incontro di un movimento faticosamente nato qualche settimana fa, che cerca di condividere un manifesto di protesta e di richiamo alle responsabilità istituzionali della Regione - sono stati i rappresentanti delle diverse categorie; presenti, a rappresentare le istituzioni, solo i Sindaci di Ozieri, Pattada e Ardara e il Presidente regionale dell'ANCI Emiliano Deiana.
Dopo qualche incomprensione subito chiarita, relativa proprio alla diffidenza nei confronti degli amministratori, l'assemblea ha nominato un comitato di coordinamento per provare a realizzare quell'unione che tutti ritengono indispensabile per acquisire credibilità ed efficacia. A tale coordinamento è stato affidato il compito di redigere un manifesto che riprenda i punti elencati in un documento che era stato posto alla base della discussione. «Si trattava di un documento indicativo - ha dichiarato la pattadese Carmela Abrioni che ha partecipato attivamente all'iniziativa - per far capire di cosa si voleva parlare»; ora tocca al coordinamento raccogliere quegli argomenti e chiedere la convocazione di un Consiglio regionale aperto dove discutere alla pari, superando il momento della semplice protesta.
Il limite emerso ancora una volta, come in precedenti occasioni (si pensi alla protesta dei pastori per il prezzo del latte), è stato quello organizzativo: i movimenti sono utili a far emergere i problemi, ma poi servono organizzazioni strutturate, come erano i partiti, per trasformare le iniziative in azioni politiche capaci di risolvere quei problemi. Prima ci si renderà conto di questo e prima si verrà fuori da uno spontaneismo sterile. .