M di Antonio Scurati



Antonio Scurati è l'autore di una trilogia, che si distende su 1.909 pagine, dedicata alla storia della nascita e delle rovine del Fascismo, fondato da Benito Mussolini: M. Il figlio del secolo; M. L'uomo della provvidenza; M. Gli ultimi giorni dell'Europa.
I tre volumi, pur avendo la forma letteraria del romanzo, raccontano tutti gli eventi in modo storicamente documentato oppure accompagnati da fonti originali: per questo l'opera può essere ben definita come un romanzo documentario.
M. Il figlio del secolo, narra l'ascesa al potere di Benito Mussolini. Con questo romanzo Antonio Scurati ha vinto il premio Strega 2019.
La storia, inizia il 23 marzo del 1919 e termina il 3 gennaio del 1925, raccontando in forma letteraria la conquista del potere, realizzata da Benito Mussolini. Il libro si apre con la fondazione dei Fasci di combattimento, e ripercorre gli eventi che, fra il 1919 e il 1925, hanno tristemente segnato la storia d'Italia. Insieme agli eventi, emergono le figure tragiche, violente, molte volte ridicole, che saranno i pupazzi utilizzati per realizzare il progetto della distruzione della democrazia, in Italia.
Dalla controcopertina: «Lui è come una bestia: sente il tempo che viene. Lo fiuta. E quel che fiuta è un'Italia sfinita, stanca della casta politica, della democrazia in agonia. Allora lui si mette a capo degli irregolari, dei delinquenti, degli incendiari. Lui è Benito Mussolini, ex leader socialista cacciato dal partito, agitatore politico indefesso. Un romanzo, in cui d'inventato non c'è nulla. Non è inventato nulla del dramma di cui qui si compie il primo atto fatale, tra il 1919 e il 1925... D'Annunzio, Margherita Sarfatti (musa e amante), Arditi, Socialisti, anarchici».
Il secondo volume, M. L'uomo della prov-videnza, racconta gli anni, dal 1925 al 1932, in cui il Fascismo conquistò in modo integrale e totalitario l'Italia e gli italiani. Racconta di un Parlamento schiacciato dalla violenza, con i deputati dell'Aventino che venivano «abbrancati», «trascinati fuori per i capelli» e schiacciati «contro i muri a bastonate e pugni sui denti». Racconta di uccisioni come quelle di Matteotti, di don Minzoni, della dura prigionia di Antonio Gramsci, un cervello al quale bisognava impedire la sua azione pericolosa per le sorti del Fascismo. Racconta della fine della Democrazia.
Racconta la pavida impotenza del re, che assisteva passivo alla fine dello Stato italiano, nella fascistizzazione totale della vita pubblica. Racconta dello straordinario impulso alla modernizzazione che il Duce volle imprimere per diventare padrone dell'Italia con un programma intenso di opere pubbliche, acquedotti, ponti, impianti elettrici, edifici pubblici, scuole, strade, linee ferroviarie, opere idrauliche per contribuire alla costruzione di un mito, dell'Italia della muova era fascista.
Nel terzo volume, M. Gli ultimi giorni dell'Europa, si racconta di come Benito Mussolini, dopo aver promulgato una legislazione razziale aberrante e tragica nei confronti degli Ebrei, abbia deciso di gettare il popolo italiano nella carneficina distruttiva di un nuovo conflitto mondiale, pur essendo consapevole della totale impreparazione militare dell'Italia, e della delirante e sanguinaria volontà di potenza di Adolf Hitler.
Questi libri di Antonio Scurati potrebbero esse-re utilizzati nelle scuole italiane per riflessioni e approfondimenti di carattere storico, politico e sociale, ma a un certo giornalismo fiancheggiatore della destra italiana non sono certo piaciuti. In un recente intervento sul quotidiano Libero, infatti, il suo direttore, Alessandro Sallusti, ha infatti attaccato lo stesso scrittore, reo di aver ricordato le origini politiche di Giorgia Meloni, Presidente di FdI, definendolo, con un giochino di parole volutamente volgare, uomo di M.
Gianni Tola