Monte Lerno: una risorsa da valorizzare

15.05.2021

La varietà degli organismi viventi in un determinato ecosistema rappresenta la biodiversità.

Sentiamo parlare di cambiamenti climatici, di specie in via d'estinzione, di valorizzazione del territorio, di turismo e di sostenibilità. La chiave principale per collegare tutti questi argomenti potrebbe essere la conoscenza e la consapevolezza di ciò che ci circonda. Essendo la biodiversità un'attrazione chiave di molti siti turistici, proviamo a fare un'analisi sul potenziale delle specie vegetali in un ecosistema molto vicino alla nostra realtà, quello di Monte Lerno. Ci troviamo nel bacino del Mediterraneo, un'area che rappresenta solo il 2% della superficie mondiale e ospita il 20% della ricchezza floristica totale del mondo (Médail & Quézel, 1997). In particolare, nel bacino del Mediterraneo vivono ben 13.000 specie vegetali esclusive (il 4,3% delle piante di tutto il mondo); pertanto in esso le strategie di conservazione del-le specie rappresentano uno dei problemi di assoluto rilievo.

Esistono stime che dimostrano come la perdita di diversità biologica proceda oggi con un ritmo variabile da caso a caso, ma compreso tra 50 e 1000 volte quello naturale. Nel Mediterraneo il sistema Sardo-Corso è un'area di estrema importanza poiché presenta una delle massime concentrazioni di entità endemiche specifiche.

La Sardegna è la seconda isola più grande del Mediterraneo, dopo la Sicilia. Il suo isolamento e l'elevata diversità geologica hanno creato una vasta gamma di habitat, con alti livelli di endemismo, specialmente sui massicci montuosi come Gennargentu, Limbara e Supramonte. Il Monte Lerno, anche se di dimensioni più contenute, fa parte di questi massicci. La loro funzione è quella di essere dei rifugi per le piante, essendo aree climaticamente stabili che permettono la persistenza nel tempo delle specie soprattutto nel periodo attuale e futuro, date le minacce poste dai processi di cambiamento ambientale operanti nella regione e nel pianeta. Viene conservata anche la diversità genetica unica favorevole ai processi evolutivi delle piante mediterranee. Nel Monte Lerno alcuni recenti studi hanno evidenziato una grande concentrazione di specie endemiche, anche se ancora si attendono maggiori dettagli: si parla comunque di una flora caratterizzata da entità da proteggere e salvaguardare di elevato interesse botanico. Questa montagna vanta già un'attrazione turistica legata al paesaggio e alle varie attività che si praticano al suo interno. Conoscendo nel dettaglio il valore della biodiversità e segnalando tutti i punti di interesse naturalistico sarebbe un'eccellente forma di attrazione turistica, rientrando nelle forme di turismo delle aree protette. Dal punto di vista della sostenibilità dovrà essere gestito con la massima attenzione dagli enti responsabili, per garantire anche alle generazioni future di godere di questo patrimonio naturale. Così si potrà valorizzare tutto il territorio confinante e monitora-re costantemente queste piante, che nascoste tra gli anfratti per resistere al cambiamento climatico rischiano di estinguersi.

Gianfranco Deledda