«Per proseguire un'esperienza positiva»

14.10.2020

Per informare i lettori abbiamo posto al Sindaco uscente, dott. Angelo Sini, alcune domande.

La composizione della lista mostra chiaramente una continuità amministrativa: sette dei dieci candidati per le prossime consultazioni erano candidati nel 2015. Sono presenti tutti gli assessori uscenti tranne il vice-sindaco Elena Ledda. Si deduce perciò il desiderio di continuare un'esperienza giudicata positiva. È così? E quali sono i motivi?

Uno dei miei ricordi più belli di questi cinque anni di mandato amministrativo è sicuramente l'unità e il senso di squadra mostrato dal gruppo con cui mi sono proposto cinque anni, basti pensare che anche alle ultime riunioni di maggioranza hanno partecipato attivamente anche i candidati non eletti. Pertanto quando abbiamo deciso, insieme, di proseguire l'esperienza ci siamo guardati in faccia e buona parte di noi ha ritenuto giusto continuare per poter portare a termine quanto iniziato nel 2015. Non tutti, per mancanza di tempo o per motivi di lavoro erano in grado continuare, ma buona parte della lista sì, e questo è stato il motivo che ci ha spinto a proseguire la nostra avventura. In questo frangente voglio spendere una parola di ringraziamento per tutti i candidati della passata amministrazione per il lavoro svolto in questi cinque anni, un grazie di cuore a tutti.

Come mai la lista si ferma a dieci no-mi, due in meno del numero massimo? Non teme che questo possa influire negativamente sul risultato elettorale?

Per rispondere a questa domanda mi ri-faccio a quanto detto precedentemente. Uno dei miei più grandi crucci della passata esperienza è aver lasciato fuori dal consiglio Antonella Deiosso e Gian Luca Picus, due persone capaci e meritevoli che godono della massima stima da parte di tutto il gruppo. Con dieci candidature, nel caso di vittoria, sarà più semplice ritagliare un posto di primo piano a tutti i candidati, garantendo un ruolo attivo o in consiglio o in giunta a chi si sta spendendo in questa difficile tornata elettorale.

Qual è, a suo parere, la decisione più significativa assunta negli ultimi cinque anni, quella che ha caratterizzato il suo mandato?

Il nostro è un paese che sta vivendo un progressivo invecchiamento con la popolazione in continuo calo. A mio modo di vedere i pilastri su cui bisogna puntare sono la scuola e la valorizzazione del nostro territorio. In quest'ottica la decisione più significativa è stato l'aver fortemente voluto partecipare all'asse 1 del bando iscol@, progetto che, aldilà delle cifre, cambierà completamente il nostro plesso scolastico rendendolo adeguato ai tempi che stiamo vivendo.

Un altro punto di cui vado orgoglioso è l'aver introdotto il servizio civile universale nel nostro comune. In due anni il servizio civile ha fatto sì che 16 ragazze avessero un primo contatto con il mondo del volontariato e del lavoro garantendo servizi utili a tutta la comunità. Se devo ricordare un punto su tutti è il lavoro fatto da queste ragazze durante l'emergenza covid, quando col loro supporto hanno permesso che alcuni alunni non restassero in-dietro a causa della didattica a distanza.

Qualora rieletto, quale punto del programma presentato agli elettori ritiene più urgente o più importante, quello per il quale la sua amministrazione vorrebbe essere ricordata? E con quali strumenti pensa di realizzarlo?

Il punto più urgente secondo me è il riordino degli uffici comunali, al fine di poter garantire servizi immediati ed efficienti a tutta la popolazione.

La prossima linea di programmazione della UE vede la Sardegna beneficiaria dei fondi legati alle zone in ritardo strutturale; a queste cifre vanno aggiunti gli stanziamenti del Recovery Fund: si prospetta pertanto un'occasione unica per cambiare il volto del nostro paese. Questo verrà fatto nell'ottica di un'economia sostenibile, un utilizzo consapevole delle nostre risorse virando verso le fonti di energia rinnovabili e limitando il consumo del suolo, anche con il recupero del nostro enorme patrimonio immobiliare ormai in disuso. Pattada, con le potenzialità delle enormi terre ad uso civico potrebbe inserirsi pienamente all'interno della tanto auspicata green economy.