Poeta, partigiano, pedagogista... Buon compleanno!

22.10.2020

«Zoppino [...] avvertì un certo prurito [...] Ma il prurito non era di quel genere (dato dalle pulci) : la zampa, voglio dire, gli prudeva di dentro, non di fuori. [...] "Ho capito, - concluse, - dev'essere la voglia di scrivere sui muri. [...] Lascerò un messaggio a questo re dei bugiardi"».

Gianni Rodari, in Gelsomino nel paese dei bugiardi, 1958.

Tramite questo passo, Rodari evidenzia l'esigenza fisiologica di poter esprimere la verità in un paese basato sulle bugie di un re. Esigenza che ha un caro prezzo, (Zoppino, fatto di gesso, perdeva un pezzo di zampa ogni volta che scriveva), ma che deve essere pagato, sempre. Oltre a questa esigenza, nel racconto vengono messi in luce vari aspetti, come la collaborazione tra i vari personaggi, ma anche il disagio provato nella distruzione della reggia (forse poteva essere evitata, pensa Gelsomino), ma alla quale comunque si rimedia con la maestria pittorica di uno dei personaggi.

Adatta già ai bimbi di 7 anni, questa storia di fantasia ricorda la battaglia contro il fascismo, portata avanti anche da Rodari, oltre che dai nostri nonni e babbi. E già ai più piccoli bisogna raccontare storie come questa, che insegnino il valore della libertà di espressione e di contrapposizione a un re bugiardo, che con le sue leggi rese obbligatoria la bugia, capovolgendo il mondo.

Al centenario dalla nascita del maestro Gianni Rodari, ricordiamo questa storia (e anche le tante altre) e non dimentichiamo di ascoltare il prurito di dentro, che permette di migliorare noi e il mondo, proprio come successe nel paese dei bugiardi.

Giulia Fogarizzu