Quando la politica muoveva le persone...

10.04.2021

Oggi sembra incredibile, ma c'è stato un periodo in cui - anche nei paesi come il nostro - la politica accomunava, e insieme divideva, la gente. Osservare vecchie fotografie con alcuni protagonisti dell'epoca, e confrontarle con la situazione di oggi desta allo stesso tempo sconcerto, nostalgia, emulazione. Ideologie contrapposte si combattevano aspramente, anche se qualche spiraglio di dialogo restava.
Più di oggi, quando con le ideologie sono scomparse anche le idee.


Anche a Pattada, nei primi anni del dopoguerra, a partire dal 1947, nei rapporti politici, sociali e anche personali, si cominciò a fare i conti con l'espressione guerra fredda, momento storico che indicava la contrapposizione instauratasi tra le due potenze principali emerse vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. Ben presto si giunse alla divisione dell'Europa in sfere di influenza e alla formazione di blocchi internazionali ostili, denominati comunemente come Occidente (gli Stati Uniti e gli altri membri della NATO) e Oriente, (l'Unione Sovietica e i Paesi membri del Patto di Varsavia). Si trattò sostanzialmente della contrapposizione tra le due grandi ideologie politico-economiche: il capitalismo da una parte e il socialismo con l'economia comunista dall'altro. Anche nei piccoli centri, come il nostro, si riverberava quindi il contrasto tra le due ideologie, contrasto che aveva conseguenze nei rapporti tra le diverse classi e componenti della popolazione: da una parte la difesa degli interessi economici dominanti, dei proprietari, dei benestanti, dall'altra il tentativo di affrancamento dalla miseria, dalla sofferenza della povertà, degli strati più popolari, dai pastori, ai braccianti, agli artigiani. 

Questi contrasti, storicamente, anche nel nostro paese, si svilupparono negli accesi scontri tra i sostenitori di certi interessi, che trovavano spazio nei partiti della Destra, dei monarchici e della Democrazia Cristiana, e tra i difensori degli interessi popolari contrapposti, che militavano nel Partito Comunista Italiano, nel Partito Socialista Italiano, nel Partito Sardo d'Azione. Come a livello nazionale e internazionale, anche la Chiesa era coinvolta, qualche volta per le spinte e le direttive delle gerarchie ecclesiastiche nazionali, altre volte anche per convincimenti locali, nelle ricadute di questo fenomeno e temperie storica.

Nel 1957, ad esempio, poteva succedere che si donasse alla Chiesa parrocchiale di Pattada una importante campana, con la scritta, molto significativa dei tempi, Rex Christe, defende nos a Comunistis. Come anche capitava che molti nuovi sposi, di un certo orientamento politico, non fossero ben accolti, se non rifiutati, nella celebrazione delle loro nozze religiose. Fu in questo clima che, anche a Pattada, in particolare nel 1947, si verificarono scontri e contrasti di carattere politico-sociale-religioso, che sfociarono, in una occasione, in pericolose reazioni nei confronti della gerarchia ecclesiastica, con accese proteste popolari sotto la casa parrocchiale, che si conclusero fortunatamente senza serie conseguenze. 

Con l'esaurirsi di questo pericoloso pe-riodo storico, ormai da molti decenni, anche il nostro paese ha conosciuto l'affievolirsi e la scomparsa delle contrapposizioni ideologiche e politiche, con un positivo rasserenamento nei rapporti sociali e interpersonali, anche se le radici storiche dei fenomeni descritti emergono, ogni tanto, soprattutto nelle occasioni dei confronti democratici più importanti e significativi.

Gianni Tola