Una scelta difficile

15.10.2022

Non mi ero mai trovato in una condizione di tale confusione da quando (1973) esercito il diritto-dovere di voto. Ho sempre saputo anzitempo cosa fare; del resto, avendo votato sempre lo stesso partito, e le sue successive derivazioni, non poteva esserci incertezza.

Oggi, confrontandomi con una legge elettorale criminale, mi rendo conto che non solo non posso indicare il candidato da cui vorrei essere rappresentato, ma scopro che il mio voto potrebbe essere attribuito a un candidato da cui non vorrei assolutamente essere rappresentato. Sembra una follia, eppure è proprio così. Da diverse tornate elettorali, ormai, chi si reca alle urne non può indicare il suo candidato preferito, l'uomo su cui ripone la sua fiducia e a cui consegna, o cerca di consegnare, il mandato di rappresentarlo nel consesso per il cui rinnovo sono state indette le elezioni. Gli eletti verranno infatti individuati da una lista messa a punto dai vari partiti sulla base dell'ordine (sempre deciso dai partiti) in cui si trovano nella lista. Ma i nostri legislatori non erano soddisfatti di questo scempio alla democrazia e hanno voluto strafare: l'attuale legge elettorale prevede che, votando un simbolo dei partiti di una coalizione, si attribuisca, senza consentire all'elettore alcuna opzione, il voto a un candidato dell'uninominale scelto ancora dai partiti e che, magari, non appartiene al partito in cui milita il povero elettore il quale, se proprio non volesse votare il candidato impostogli deve rinunciare a votare per il proprio partito!

Ma non basta. Ho parlato in precedenza di partiti supponendone l'esistenza; ma poiché è a tutti noto che i partiti hanno ormai assunto la fisionomia di un comitato elettorale guidato da un improbabile leader che decide su tutto ciò che riguarda il partito (candidature comprese), si evince che l'elettore può solo confermare col suo voto le decisioni prese dal leader senza alcuna possibilità di incidere sulla formazione del Parlamento. Che coloro che hanno scritto questa legge elettorale non siano all'altezza è confermato dal fatto che alcuni (Letta) l'hanno definita orribile.

E ancora ci chiediamo il perché dell'assenteismo! Insomma: la confusione regna sovrana. E se questo è vero al momento attuale non oso pensare in cosa si trasformerà dopo le elezioni.

Emilio Fenu